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  • ITALIAN GLAMOUR è una mostra di moda storica Italiana dal dopoguerra ai giorni nostri

    ITALIAN GLAMOUR rappresenta la selezione Italiana nella collezione internazionale di moda Quinto Tinarelli che riunisce oltre 6000 pezzi rappresentativi del XX e XXI secolo

    ITALIAN GLAMOUR 150 abiti caratteristici dello stile italiano sono stati esposti dal 7 aprile al 6 luglio presso Cidades das Artes, Avenida das Americas 5300, Barra da Tijuca, Rio de janeiro










  • La mostra mescola tra di loro modelli del dopoguerra fino ai giorni nostri raggruppandoli per temi. L'idea di non seguire un percorso prettamente cronologico nasce dal desiderio di mantenere la vitalità e l'attualità dei modelli più antichi confrontandoli ad altri più contemporanei.
    Schede descrittive di ogni modello ne forniranno i dati storici e la provenienza.

    Abbiamo scelto due modelli significativi per introdurre un percorso completo della storia della moda italiana dal dopoguerra ad oggi.

    PRIMO INGRESSO
    Un abito di Myricae del 1957, in tela di sacco dipinto a mano, introdurrà una sala con temi legati al TERRITORIO: l'importanza dell'artigianato, l'uso di materiali come la raffia o ceramica, la nascita dell'abbigliamento casual, l'importanza dell'industria della maglieria, la moda boutique sono tutti elementi legati ad uno stile di vita disinvolto e pratico e acquistano fama internazionale partendo da località di villeggiatura come Capri, Positano, Portofino. Tra i protagonisti Emilio Pucci, Roberta di Camerino, Gucci e Ferragamo.

    Da questa sala che presenta essenzialmente gli esordi della Moda Boutique passiamo ad un altro quadro dove scoprire il passaggio progressivo a quella che viene definita Alta Moda Pronta fino al pret-à-porter : la moda in serie che negli Settanta e Ottanta, grazie al talento degli stilisti, permetterà una consacrazione del MADE IN ITALY collocando Milano tra le capitali della moda.
    Sono presenti Missoni, Krizia, Giorgio Armani, Walter Albini, Roberto Cavalli, Gianfranco Ferré, Gianni Versace, Luciano Soprani, Enrico Coveri, Laura Biagiotti, Gianni Versace, Romeo Gigli, Dolce e Gabbana, Anna Molinari, Alberta Ferretti, Prada, Fendi, Trussardi , Moschino, Max Mara e altri ancora.
    Una selezione di creatori dell'ultima generazione sarà presente in questo ambiente. Tra i quali Giambattista Valli, Maurizio Pecoraro, Maurizio Galante, Gaetano Navarra, Sergio Zambon.

    Questa sala è in collegamento con un ambiente diviso in tre settori dedicato all' Alta Moda Romana.

    SECONDO INGRESSO
    Il percorso si apre con il famoso "Pretino" delle Sorelle Fontana. E' un abito realizzato per Ava Gardner e reso ancor più celebre dopo essere stato indossato da Anita Ekberg nel film La Dolce Vita di Federico Fellini.
    Questo modello è un prodotto esemplare della cultura del nostro paese impregnato dalle sue origini aristocratiche e cattoliche.
    Lo stesso apre le porte a una selezione di abiti neri dove la drammaticità del nero totale rende più emozionante l'eleganza dei modelli.
    In questo contesto sono confrontati abiti di varie epoche sia in Alta Moda che in Prêt-à-Porter.
    Attraverso il nero totale, si passa ad un ambiente totalmente basato sui colori pastello.
    Questi due allestimenti descrivono gli esordi ufficiali della moda italiana nel 1951 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze e trasmettono anche le atmosfere da Dolce Vita della Capitale. Lo stile diffuso dalle grandi attrici, in un epoca dove Cinecittà aveva trasformato Roma in una "Hollywood sul Tevere".
    Spiccano abiti delle Sorelle Fontana, di Emilio Schuberth, di Carosa, di Simonetta, di Marucelli, di Ferdinandi, di Vanna, di Ferrario, di Capucci, di Gattinoni di Biki di Veneziani e altri ancora.

    Questa sala ci introduce in un ultimo ambiente diviso in tre sezioni dedicate all'Alta Moda Romana.
    Ognuna delle sezioni rappresenterà un tema caratteristico.
    Un primo spazio è riservato al particolare gusto per gli esotismi. Gli anni Sessanta producono infatti una moda teatrale e disinvolta con riferimenti orientaleggianti che evocano i ricordi di viaggio del "jet set". Per questo motivo la sezione è dedicata ai "beautiful people" e alle bellezze italiane che popolano i giornali dell'epoca.
    Sono qui rappresentati vari modelli di Pigiama Palazzo di Irene Galitzine: vera rivoluzione nel costume femminile in quanto afferma l'uso del pantalone in occasioni eleganti.
    Altre creazioni appartengono a Emilio Pucci, Valentino, Forquet, Angelo Tarlazzi per Carosa, Simonetta e Fabiani.
    Un secondo spazio è legato ai modelli da giorno e al tessuto double face, un particolare panno la cui lavorazione diventa quasi una prerogativa italiana. Sono presenti creazioni realizzate da : Mila Schön, André Laug, Fabiani, Valentino, Forquet, Lancetti e altri.
    Anche il terzo spazio è dedicato all'importanza del tessuto nell'alta moda italiana: lo stampato. Abiti di chiffon dalle fantasie variopinte descrivono il lavoro dei sarti come Lancetti, Renato Balestra, Sarli, Barocco, Valentino.
    Quest'ultima sezione si ricollega alla sezione dedicata alla storia del pret à porter.

    Un omaggio al lavoro unico di Roberto Capucci sarà fatto presentando dieci suoi abiti scultura in una zona centrale dell'esposizione.